sabato 18 agosto 2018

Sono sempre rimasto stupito dalla capacità di marketing ed illusione che hanno i film americani.

Riescono a convincerti che i pancakes siano qualcosa di imperdibile. Che andare a scuola sia più piacevole se hai un armadietto. Che ogni europeo debba maledire il fato per non essere nato in California. Possono far apprezzare "More Than A Feeling" dei Boston a qualcuno che normalmente rifiuta di ascoltare qualsiasi canzone troppo vecchia (dove magari "vecchia" corrisponde a "uscita 3 anni fa").
E dulcis in fundo, hanno reso un mito assoluto le villette a schiera con giardino. Le hanno elevate ad indiscutibile emblema del sogno americano quasi esistessero solo lì.

Però c'è un però.
Da quel che ho visto, queste residenze sono assolutamente all'altezza della loro fama.
E a meno che il vostro desiderio non sia incontrare qualche attore di Hollywood in veste da jogging, dirottare il vostro itinerario da Los Angeles a San Antonio potrebbe essere una buona idea.
Il King William District è appena fuori dal centro, lungo un canale. E percorrendo i suoi viali alberati ci si imbatte in residenze maestose, tutte diverse tra loro, senza mai stancarsi per decine di minuti. Di sera, specialmente nei weekend, la zona si trasforma in un fulcro della nightlife alternativa. Frotte di giovani riempiono i dehor nei giardini delle villette o sugli spazi ghiaiosi all'aperto, soprattutto lungo South Alamo Street.

Stavolta una villa in particolare da farvi vedere l'ho scelta, per un motivo: è tra le pochissime visitabili (per la precisione una delle due): Villa Finale, sede di un museo.
L'altra accessibile invece è la Edward Steves Homestead, se passate da quelle parti. Ma tanto andate tutti a Hollywood. 


Nessun commento:

Posta un commento