lunedì 2 dicembre 2019

The way I see New York



Descrivere New York a chi non c'è mai stato è impresa assai ardua.
Quella città è tutto e non è niente. Ha talmente tante anime e volti diversi che è impossibile elencarli tutti.
Perché anche se accade in ogni grande città coi cosiddetti, qui di più: se non si riesce a trovare un quartiere che faccia al caso proprio, non si ha cercato abbastanza. Forse si può trovare l'eden ad un paio di fermate di metro, chi lo sa. La prima volta che ci andai, ci stetti due settimane. E mica mi bastarono.

In pochi altri luoghi che ho finora visitato sono stato travolto da una marea di "must see" con il tempo a disposizione che non è mai abbastanza. 
Indie per cui, ho deciso di farvi una piccola, piccolissima guida personale (ok, un elenco puntato. Ma un elenco puntato bellissimo) che potete decidere voi come usare. Consigli sulle visite e sui tempi, nomi di posti noti e meno noti, qualche trucchetto per allontanarsi dagli itinerari più battuti.
Consideratelo un qualcosa in più, un elenco di consigli ed informazioni che vi faccia dire "questi luoghi esistono, ne prendo nota". Non una sommossa a ciò che avete intenzione di vedere, né un impedimento a vedere i monumenti più celebrati. Ma solo il punto di vista di un turista come voi.

- se avete pochi giorni, tenete conto che la città va molto vissuta, e i musei come il Moma, il Metropolitan e quello di Storia Naturale (bellissimi, per carità) vi portano via una giornata intera. Il Guggenheim se non siete super infognati con l'arte moderna ve lo sbrigate in massimo due ore. Anche la visita che comprende Statua della Libertà ed Ellis Island porta via buona parte del giorno, anche se il museo dell'immigrazione è bello. Se ci volete andare magari combinate la visita con qualcosa di vicino al vostro hotel o al Battery Park (dove partono i battelli).
- Il Financial District è il quartiere che preferisco di New York (del mondo, forse). Un mix di edifici vecchi e nuovi irresistibile. Giratelo in lungo e in largo assolutamente senza meta, osservando bene tutto e senza dimenticare mai quanto potere c'è in quelle stradine. I miei angoli preferiti sono: il tratto pedonale di Stone Street. Water Street con i grattacieli e le piazze sottostanti con sculture. Maiden Lane. La piazza con la scultura Red Cube. La Chase Manhattan Plaza in cui si trova la scultura Group of Four Trees (sarò di parte perché amo i grattacieli, ma è il mio posto preferito di tutta New York, ti senti davvero schiacciato dalle torri). In Wall Street è molto storico il Trump Building (non si è sempre chiamato così, ovviamente), ma tutta Wall Street è suggestiva, un vero vicolo del potere. Entrate nella Trinity Church e dimenticatevi di essere a New York per due istanti. La celebre scultura del toro per me è un po' sopravvalutata, ma la piazza è carina, nonché punto di partenza della lunghissima Broadway.
- il memoriale dell'11 settembre è inquietante, ma mai quanto l'edificio che si trova immediatamente a sinistra del One World Trade Center: oltre ad essere bello architettonicamente, pensate a quante storie ha da raccontare. Tutti i palazzi attorno sono crollati quel fatidico giorno (o demoliti in seguito a causa dei troppi danni, come la Fiterman Hall). Tutti tranne lui.
- il World Financial Center, vicino al World Trade Center, ha una bellissima galleria commerciale in vetro. Consigliatissimo fare a piedi il tratto sul mare tra il World Financial Center e il Battery Park, verso sud. Viste bellissime soprattutto al tramonto.
- Anche il Greenwich Village merita di essere girato senza meta, dato che più o meno tutte le stradine sono graziose e silenziose. Le mie preferite sono Morton Street, Bedford Street e Commerce Street. La casa "75 e mezzo" su Bedford Street è la più piccola di tutta Manhattan. Sempre in Bedford Street, all'angolo con Grove Street, c'è la casa dove abitavano i protagonisti di Friends. Anche la zona di Gay Street e Christopher Park è molto carina. Passate dal West 4th Street Courts e se siete fortunati vedrete una partita di basket. Usate il parco di Washington Square per rilassarvi. Se avete il gusto del trash, fate un salto al Mercer Playground e provate a capire quale urbanista abbia potuto autorizzare la costruzione di edifici così orrendi in un simile quartiere.
- se una sera non avete voglia di girare per locali (i giri diurni stancano) potreste andare a sentire musica dal vivo in uno dei tantissimi locali al Greenwich Village, esempio al Club Wah dove ha esordito Bob Dylan negli anni 60. Altri locali storici sono il Village Vanguard e il Blue Note. Prima si può fare una cena etnica in quelle zone, quale posto migliore. Tra mediorientale, etiope, vietnamita e peruviano, ce n'è per tutti i gusti.
- Bellissima la Sinagoga Centrale su Lexington Avenue, e sempre sulla stessa strada il grattacielo Citigroup Center.
- il PJ Clarke's sulla Terza Strada è un bar ristorante super storico che sembra congelato nel tempo. Lo frequentava assiduamente Frank Sinatra. Guardando dall'altra parte del marciapiede c'è una vista con un mix di edifici vecchi e nuovi per me tra i top della città
- un altro bel mix tra edifici vecchi e nuovi è sulla 56esima strada nel tratto tra la Sesta e la Settima Strada.
- le seguenti strade vanno assolutamente percorse: Settima Strada tra il Central Park e la Pennsylvania Station, che per me è la strada che più rappresenta la grandezza di Manhattan. Sesta Strada tra la 56esima e Bryant Park, con i grattacieli tutti messi in fila e le piazze con sculture e fontane. Da qui si può visitare Radio City Music Hall e Rockefeller Center. 42esima strada tra l'Ottava Strada e la Torre dell'ONU, una lunga camminata in cui si attraversa il quartiere dei teatri, Times Square, Bryant Park, Grand Central Station, il Chrysler Building e l'ONU, scoprendo tutte le anime diverse della Midtown.
- se c'è bel tempo, il quartiere intorno alla torre dell'ONU è verde e carino. Un po' istituzionale. La Trump World Tower non mi dispiace.
- Bryant Park è uno spazio verde quadrato tra la Quinta e la Quarantaduesima da non sottovalutare per sciallarsi nel mezzo delle visite. Quando c'è bel tempo l'atmosfera è bellissima. Vi si affacciano un po' di edifici interessanti come la Public Library, la Bank Of America Tower, il Grace Building e il Bryant Park Hotel.
- lungo la 32esima, tra Broadway e la Quinta, c'è Koreatown con tutti i ristoranti, i saloni di bellezza e i karaoke. Vicino c'è anche Herald Square, piccolo spazio triangolare tra i grattacieli.
- Uno dei grattacieli più belli della Midtown secondo me è quello che ospita la sede di Christian Dior sulla 57esima, tra la Quinta e la Madison. Esattamente dall'altra parte della strada, dove ci sono gli orologi che segnano le ore delle città mondiali, c'è uno degli spazi coperti pedonali più belli in assoluto. Uscendo  dall'uscita opposta sulla 56esima, si può accedere alla Sony Plaza Public Arcade, altro bello spazio coperto. Anche la Trump Tower, appena lì dietro, ha un bell'atrio interno con cascata. Da quando è la dimora di Mr. President fanno controlli all'entrata.
- sempre in quella zona, ci sono due piazzette, stavolta all'aperto, molto scenografiche: una tra la Lexington e la 57esima, l'altra sulla 56esima nel tratto tra la Madison e la Park sotto la torre 432 Park Avenue (la più alta di New York da qualche anno).
- Park Avenue è la strada dell'aristocrazia newyorchese. Qui si trovano la torre Metlife, l'hotel storico Waldorf Astoria e il Seagram Building, anche questo con una bella piazza davanti con scultura.
(Questi ultimi tre punti sono situati tutti dietro la Fifth Avenue, quindi ci si può andare pronti via se i compagni di viaggio vogliono fare shopping e ci si vuole dileguare).
- all'incrocio tra la Fifth Avenue e il Central Park (59esima) c'è un hotel super storico chiamato Plaza. Edificio bellissimo, e si può entrare nell'atrio. Dall'altro lato della strada c'è il celebre Apple Store nel cubo.
- Soho, Chinatown e Little Italy si possono visitare insieme in poco tempo. Soho è bellissima e bohemienne, e va girata senza meta da una bottega all'altra. Chinatown sembra un quartiere di Shanghai, nel bene e nel male (è per questo che preferisco nettamente la Chinatown di Milano!), ma ci sono comunque degli angolini niente male: Colombus Park, Doyers e Pell Street, il Mahayana Temple. Se volete mangiare cinese avete l'imbarazzo della scelta. Little Italy fa tenerezza, ormai è stata inglobata dentro Chinatown. Però già che si è lì...
Poi c'è Nolita (acronimo di North Little Italy) che mi è stato descritto come una prosecuzione di Soho, ma l'ho visitato poco.
- nell'East Village (quartiere con forte comunità est europea) meritano: la chiesa ucraina di St. George's e dall'altra parte della strada la McSorley's Old Ale House, pub ottocentesco dove farsi un birrozzo, il piccolo Liz Christy Garden e la via hipster St. Marks Place, piena di neon, bar e negozi particolari. Andy Warhol e Joey Ramone sono passati da ste parti.
- il West Village è il quartiere delle riqualificazioni: al posto di un'ex ferrovia sopraelevata è stata creata la passeggiata-parco High Line: gradevolissima e in continuo cambiamento. Va esplorata in tutti gli angoli. Il Meatpacking District, da cui inizia la High Line, è un'ex zona industriale con i capannoni ora riconvertiti in discoteche e locali. Una sera ci sta venire qui. Celebre è il Cielo, sicuramente uno dei club migliori di New York. In questa zona c'era poi una fabbrica di biscotti (in cui son stati inventati tra l'altro gli Oreo) che ora è diventata il Chelsea Market, uno dei posti migliori di Manhattan per pasti veloci e bell'ambiente in generale.
- Jimmy's Corner, se volete bere qualcosa nei pressi di Times Square spendendo poco, cosa non così scontata (ahahah, "scontata", bella battuta)
- il ponte di Brooklyn va percorso assolutamente al tramonto.
- il Lincoln Center è un bellissimo complesso architettonico che comprende teatri e sale concerti, vicino al Central Park. Vicino c'è il centro commerciale Time Warner Center, se piove.
- l'Empire State Building e il Chrysler Building sono belli più da lontano che da vicino.
- il Central Park è veramente meritevole dall'inizio alla fine. Scegliete che angolo vi incuriosisce di più e buttatevi, non sbagliate.
- sulla piazza del municipio (da dove parte il Brooklyn Bridge) non mancate il Woolworoth Building, uno dei più antichi grattacieli newyorkesi. In Madison Square Park invece c'è il mitico grattacielino triangolare Flat Iron Building, e una torre a mo di campanile con orologio di cui non so molto.
- verso la Downtown, gli amanti del turismo alternativo non si facciano scappare il grattacielo senza finestre.


Buon viaggio e salutatemi quella città di matti! 

giovedì 26 settembre 2019

Varsavia: oggi

Ahimè, Varsavia è stata l'inconsapevole vittima di una nostra scelta logistica per risparmiare qualche energia (abbiamo venticinque anni, mica venti!). Siamo stati a Budapest e Praga, e successivamente andremo a Berlino ed Amsterdam. Perciò, tra l'incudine e il martello abbiamo deciso di usare la capitale polacca per rilassarci un po'.
E non è giusto, perché la caduta del blocco sovietico ha fatto esplodere la vita notturna cittadina, ora più che mai accesa e vibrante. C'è chi dice addirittura che Varsavia stia arrivando a fare concorrenza a Berlino per quanto riguarda la nightlife alternativa. Roba che ci si sente in colpa, alla sera, a non andare oltre una manciata di birre.
Pazienza, torneremo tra qualche anno. La città è in continua evoluzione come tutte quelle dell'Est.

E a proposito di evoluzione, anche il quartiere degli affari sta cambiando sempre più volto, con la costruzione di edifici all'ultimo grido che ridisegnano la silhouette urbana. Il landmark più famoso del quartiere è sicuramente il Palazzo della Cultura e della Scienza, un colosso di 237 metri che ospita musei, teatri e uffici. I polacchi non gli vogliono molto bene (li capisco: regalato alla città da Stalin in persona) e il soprannome più carino che gli hanno affibbiato è "elefante in mutande di pizzo".

Ma più in generale, nel quartiere si vedono ovunque architetture sovietiche che stanno scomparendo nelle polveri delle macchine demolitrici per lasciare il posto ad un centro finanziario all'avanguardia, che già oggi fa figurare lo skyline di Varsavia tra i più futuristici d'Europa. Passeggiando per il quartiere degli affari, forse per ora più affascinante da lontano che da vicino, si ha l'impressione che gli edifici più vecchi, grigi e spogli probabilmente la prossima volta non saranno più tra noi.

Non si sa se l'elefante in mutande di pizzo verrà demolito. Se ne è parlato, ma è troppo funzionale e diciamocelo, particolare. Tuttavia nei prossimi anni in questa zona, con le nuove costruzioni si proverà a fare la cosa che più vi si avvicina: gli si toglierà importanza.



giovedì 4 aprile 2019

Varsavia: ieri

Torniamo a parlare di falso storico.
Stare Miasto, la città vecchia di Varsavia, è stata ricostruita "dov'era e com'era" dopo la sua completa distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale. Si sono perfettamente ricreate le atmosfere di altri tempi e alcuni edifici sono stati rimessi in piedi seguendo i progetti originali.
Ora mi rivolgo a voi, detrattori delle ricostruzioni, criticatori di ciò che sembra storico ma storico non è. Cosa preferivate? Un enorme quartiere vuoto? Che Varsavia rimanesse senza centro?

No, non ci troviamo proprio. Il fatto che oggi Stare Miasto sia molto piacevole da visitare, piena di piazzette e angolini da scoprire e ti faccia ripetutamente dimenticare di trovarti nella capitale di uno stato, è molto più importante di qualsiasi differenza di secolo. E voglio anche darvi la mazzata finale: l'UNESCO ha dichiarato il quartiere patrimonio dell'umanità, per l'accurata ricostruzione e per la perseveranza degli abitanti di Varsavia nel rinascere alla grande dopo le tragedie. Io non sono più affidabile dell'UNESCO, e voi?

Malgrado le tantissime cose da vedere nel quartiere, dal Castello Reale alla Piazza del Mercato passando per la Basilica di San Giovanni Battista, la principale attrattiva di Stare Miasto è... Stare Miasto. Con il suo bellissimo ambiente, turistico di giorno e magico di notte, illuminato dai ristoranti tipici dove mangiare i pierogi e dalle birrerie, ancor prima che dai lampioni.

Ed è assolutamente calcolato che in questa foto non si veda quasi nulla: vi serva da trampolino di lancio, da esortazione, da incoraggiamento a visitare il quartiere. Si tratta di una piccola viuzza appena davanti alla cattedrale che per un assoluto misunderstanding culturale ricorda un caruggio ligure. E infatti scopro con mio notevole stupore che Varsavia è in provincia di Imperia.




domenica 17 febbraio 2019

Praga: oggi

Mostrate questa foto a parenti ed amici.
Con tutto il bene che posso volere alla Repubblica Ceca e al suo impressionante cambiamento degli ultimi decenni, dubito fortemente che qualcuno dirà "è Praga, ne sono sicuro/a".

A Praga associeranno scorci molto più affascinanti, ma ciò non ci impedisce di parlare del Florentinum, moderno complesso di uffici e negozi alle immediate porte del centro storico.

Come succede in altre grandi città europee (mai abbastanza, purtroppo) si è scelto di creare un edificio ehm, come posso dire, "particolare, fuori dal normale centro commerciale squadrato", per usare termini oggettivi visto che queste strutture non piacciono proprio a tutti.
Per la costruzione del Florentinum si è voluto accostare uno spazio pubblico aperto, una moderna piazza con verde, panchine e fontane, ad uno chiuso, una galleria coperta progettata con l'obiettivo di richiamare (vagamente, ndr) i passaggi coperti tipici della città vecchia praghese.

Anche gli uffici ai piani superiori sono stati realizzati con metodi innovativi, sfruttando al massimo gli spazi e la modernità. Ma se volete saperne di più, vi conviene farvi assumere qui mi sa.

E dire che ad appena 100 metri c'è il Palladium, uno dei centri commerciali più grandi della città. Se non avete mai schemicato alla food court dell'ultimo piano beati voi e la vostra salute, ma non potete dire di essere stati a Praga.
Il Florentinum perciò probabilmente non nasce come concorrenza del Palladium, ma come centro polifunzionale che impiega il poco spazio a disposizione.