martedì 9 ottobre 2018

Trieste: ieri

Premettiamo che qualche anno fa la Lonely Planet "in persona" collocò Trieste al primo posto di una speciale classifica dedicata ai luoghi sottovalutati dai turisti.
Perciò, soprattutto per i vagamondo stranieri, tutta la città è già una rivelazione in partenza.

Ma la più bella attrazione famosa - non famosa di Trieste resta il Ghetto: la manciata di viuzze appena dietro la celebre (da noi) Piazza Unità D'Italia. Botteghe, antiquari, bar e ristoranti contrastano col suo nome poco felice. Il piccolo distretto è caratterizzato da una storia lunga ed intricata, che va di pari passo con quella cittadina anche grazie alla sua posizione centrale. Ne consiglio l'approfondimento. 

Di sera la zona diventa uno dei fulcri della vita notturna del centro assieme al Canal Grande, a via Torino e alla piazza dell'Arco di Riccardo. Triestini e turisti affollano i numerosi locali disposti nei vicoletti, creando un'atmosfera assolutamente magica.
C'è da scommettere che se altri centri storici italiani più problematici (e certo, anche più grandi) come Genova e Napoli fossero tutti così, città come Barcellona i turisti non saprebbero nemmeno localizzarle sulla cartina.

La via che si vede in foto si chiama Androna del Pane, e deve il suo nome alle venditrici di pane che giungevano a Trieste, dette Servolane. L'Androna è invece una toponomastica caratteristica di questa zona di mondo (alla pari dell'Archivolto in Liguria o del Chiasso a Firenze) ed indica un vicoletto, una via stretta tra le case, a volte anche un cortile senza via d'uscita. Non in questo caso.


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